Appunti sull’Arte digitale

Viviamo in un’epoca in cui tutto è digitalizzato, viviamo in un’epoca in cui gli spazi dove viviamo sono spesso piccoli, sperimentiamo in un’epoca in cui ogni artista sa che possedere decine e decine di tele da conservare fino al momento dell’eventuale esposizione o eventuale vendita richiede degli spazi notevoli.

Apple è venuta incontro a queste esigenze, insieme a tante altre case che producono tavolette grafiche o supporti digitali, per concedere a tutti gli artisti di Estro di poter sperimentare altre tecniche in una grande vastità di stili e possibili produzioni artistiche e avere tutto questo su una memoria digitale.

In un momento di transizione quale è quello che stiamo vivendo è facile che gli amanti della vecchia scuola o i tradizionalisti, come io stessa sono, abbiano dei preconcetti sull’utilizzo di un supporto digitale.

Tali preconcetti nascono dal fatto che siamo abituati alla creazione dei colori attraverso l’uso della trementina di spatole e quant’altro al rilascio dei loro odori e al tratto meraviglioso che dà la sensazione di libertà che è quello del pennello sulla tela.

Nel momento in cui ho iniziato ad avere una grande produzione di opere per la creazione dei mazzi di carte e le illustrazioni dei miei libri ho scoperto iPad pro e il programma o meglio l’applicazione Procreate, questo strumento come ho già mostrato in alcuni tutorial che trovate su www.worldwomanart.com non fa altro che fornire facilità di archiviazione e uso di strumenti che si chiamano pennelli digitali per sperimentare le varie tecniche di disegno che più amiamo.

Dal carboncino, alle velature, alla lumeggiatura dalla semplice matita fino all’uso di aerografi e colori a olio.

Io adoro poter dipingere in questo modo è non dover per forza limitare la mia arte all’attendere la tela che deve asciugarsi.

Mi sento di aggiungere che ogni tela prende l’esatto quantitativo di ore che può prendere una tela grande, poiché Il curatore dei dettagli sa che non basta fare un omino stilizzato per dire ho creato un’opera e spesso anche su supporto digitale la sua opera richiede dalle 10 alle 50 ore di lavoro.

La comodità di un archivio digitale è stupefacente ciò non vieta comunque a nessuno di apportare poi delle modifiche a pennello una volta che queste saranno stampate su tela, un po’ come mettere una personalizzazione materica.

Da mamma di due meravigliosi disegnatori alle prime armi aggiungo che tali strumenti concedono ai neofiti di fare più tavole e più e più esperienze fino ad affinare la propria tecnica con un bassissimo impatto ambientale poiché non ci sono tele e sprechi di carta, consumo di matite, consumo di colori, esalazioni tossiche per l’ambiente quali la trementina e… quindi questi giovani ragazzi possono sperimentarsi senza interrompere la loro arte o buttare un foglio perché il disegno non è bello.

Uno strumento digitale può fornire delle possibilità ma la scoperta l’uso e la realizzazione di un’opera è proprio dono dell’artista che vive dentro di noi grazie.

Michela Chiarelli